sabato 5 giugno 2010

Inizia il Delfinato.


Stasera, intorno alle 18.00, inizia il Giro del Delfinato. A differenza degli ultimi anni quest'appuntamento non dorebbe essere particolarmente significativo in vista del Tour de France visto che gli unici uomini che puntano alla maglia gialla e che sono qui sono Alberto Contador e Denis Menchov. Non c'è Valverde, campione in carica, finalmente fermato dall'UCI, non c'è Evans, terzo l'anno scorso, reduce dal pessimo Giro d'Italia, non c'è Ivan Basso, che si sta già allenando per tornare in forma a luglio e non ci sono i fratelli Schleck, impegnati al Giro di Svizzera insieme ad Armstrong.

Noi italiani non siamo messi un granchè bene visto che non abbiamo uomini di classifica, ma solamente un paio di velocisti (Bennati e Viganò), ma di volate non ce ne saranno molte, e molti gregari. Io seguirò le prove, in particolare nelle tappe a cronometro, di Adriano Malori che sta crescendo alla grande e comincia a trovare i primi ottimi risultati. Altri giovani da seguire sono Dario Cataldo, molto bravo al Giro, Davide Apollonio, giovanissimo velocista della Cervelo, e Marco Bandiera che non ha fatto il Giro per lasciare il posto a Karpets (che, tra l'altro, non ha ottenuto che figuracce).
Intanto al Giro del Lussemburgo Visconti ariva secondo nella terza tappa, battuto solamente dal giovanisimo francese Galoppin, e Carrara resta leader della classifica generale. Chissà che il lombardo non riesca a cogliere il primo successo stagionale. Se la corsa finisse oggi, lui sarebbe primo davanti a Frank Schleck e Lance Armstrong. Mica male...

Ecco le bici "dopate"



Non bastava il doping chimico, ora c'è anche quello meccanico. A giudicare dalle opinioni degli esperti, Davide Cassani in primis, le bici truccate esistono e, sopratutto, qualche professionista le ha usate in gara. Chi? Ovviamente non si sa, è impossibile dimostrarlo, ma sotto accusa c'è Fabian Cancellara, vincitore di Giro delle Fiandre e Parigi Roubaix. Il campione svizzero, secondo l'autore dell'orami famoso video che impazza su Youtube, avrebbe commesso alcuni errori che hanno permesso a degli attenti osservatori di scoprire il "trucco". Alcuni gesti "strani" nei momenti salienti delle due corse e, sopratutto, i continui cambi di bici in corsa sono gli indizi principali che hanno portato molte persone ad accusare Cancellara (che ovviamente si è difeso negando tutto). Cancellara o non Cancellara, è praticamente sicuro che qualcuno abbia utilizzato queste bici per andare più forte in corsa e questa sarbbe l'ennesima terribile notizia per il mondo del ciclismo. Quando sembrava di essere sulla buona strada per eliminare una volta per tutte i disonesti, quando sembrava che i corridori si fossero responsabilizzati (non per un qualche prolbema morale, ma in seguito alle minacce di levare tutto lo stipendio ai corridori squalificati per doping), spunta fuori questa nuova tegola. Probabilmente non c'è da preoccuparsi troppo per una questione che è anche piuttosto divertente e che ora che è stata rivelata al mondo intero, probabilmente, non si ripeterà più. I controlli sulle bici saranno più accurati e mirati a trovare qualche eventuale motorino. Comunque è triste che invece di celebrare le vittorie degli atleti ottenute con fatica e sacrificio, come si fa negli altri sport, si stia sempre a discutere sui nuovi modi di barare inventati dai corridori, dai medici e, evidentemente, anche dai meccanici.

giovedì 3 giugno 2010

Super Visconti in Lussemburgo

Quinta vittoria stagionale per Giovanni Visconti nella prima tappa del Giro del Lussemburgo. L'ex campione italiano ha vinto allo sprint la frazione che si concludeva a Hesperange. Dei corridori italiani Visconti è, da sempre, uno dei più discussi: prima doveva essere l'erede di Bettini, poi è diventato il leader di questa nuova formazione, la ISD, che, però, non ha ottenuto i risultati sperati. Ora che i riflettori si sono allontanati da lui per puntarsi su altri, vedi Nibali o Riccò, il siciliano sembra aver trovato finalemente la sua dimensione. Quest'anno ha vinto la Clasica Sarda, due tappe più la classifica finale del Giro di Turchia e ora questa tappa del Giro del Lussemburgo. Sono tutte vittorie minori che, comunque, gli valgono, per ora, la leadership della classifica dello Uci Europe Ranking (quella riservata alle corse non Pro Tour). Il problema, allora, qual'è? Perchè un corridore così forte nelle piccole corse non riesce ad andare forte nelle classiche o nelle corse a tappe più importanti? Non lo sappiamo, e, forse, non lo sa nemmeno lui. Sarà l'incapacità di gestire la pressione, difetto di un po' troppi corridori italiani, sarà la sua difficoltà a scegliere la tattica da adottare in corsa, anche se in questo è più bravo di molti altri, o chissà cos'altro. Sta di fatto che quando ha partecipato alla Milano-Sanremo o, per esempio, all'Amstel Gold Race (nel 2008), non è mai riuscito a far nulla.
Un altro aspetto da notare è il fatto che la vittoria di oggi non è arrivata con una fuga da lontano o con un attacco nel finale, ma allo sprint. I corridori battuti sono ottimi velocisti, a cominciare da Hutarovich, tre vittorie in stagione, e Bozic, vincitore, l'anno scorso, di una tappa alla Vuelta, rispettivamente secondo e terzo nella volata. Qualche anno fa si diceva che in futuro avrebbe potuto puntare ai grandi giri. Dopo aver indossato la maglia rosa al Giro 2008 tutti lo vedevano sul podio della corsa rosa entro pochi anni. Invece l'evoluzione del corridore è stata diversa, comunque non opposta a quello che si pensava. Ora Visconti è un corridore completo, uno dei più completi in circolazione. E' stato capace di vincere la classifica generale del Giro di Turchia (non c'erano grandi salite, è vero, ma si è comunque rivelata una corsa impegnativa) e di battere allo sprint velocisti forti come Sabatini e, ora, anche Hutarovich e Bozic. Non credo che esistano altri corridori di questo tipo.
La sfortuna, per lui e per la sua squadra, è stata di non esser stati invitati, al pari della Flaminia, al Giro d'Italia dove, con questa condizione, avrebbe potuto fare veramente bene anche perchè alcune tappe sembravano disegnate apposta per lui. Sono convinto che l'anno prossimo questa situazione non si ripeterà più e, di questi tempi, staremo parlando delle sue imprese nella corsa rosa.

Inizia l'avventura!!

Non so ancora cosa sia esattamente un blog, nè come lo si usi, nè quali siano i suoi pregi e suoi difetti, ma sono convinto che in pochi giorni imparerò ad usarlo e riuscirò a raggiungere l'obiettivo che ora mi proprongo: creare uno spazio in cui esprimere liberamente le proprie opinioni sul mondo del ciclismo professionistico.
Se non dispongo di molto talento giornalistico penso di poter compensare questa mancanza con una gramdissima passione per il ciclismo, senza dubbio lo sport più bello del mondo.